Approccio fotografico e progetti personali

E’ fondamentale distinguere l’approccio fotografico per valutare un progetto personale.


Capita spesso di sentire dagli autori affermazioni contrastanti sul come sia corretto affrontare un progetto fotografico. Ognuno in realtà ha un diverso approccio fotografico.
C’è chi non usa assistenti, fixer, intermediari etc. e c’è chi invece ne fa largo uso.
Si parla sempre di professionisti del settore e quindi persone che nelle loro affermazioni stanno parlando con la dovuta esperienza alle spalle.
Allora chi bisogna ascoltare?

Una cosa che spesso non viene considerata è la natura del progetto fotografico.
Oggi la fotografia ha innumerevoli identità. Nella sua declinazione più autoriale ci sono due contesti che influiscono notevolmente sull’approccio fotografico:

Approccio fotograficoCommissionato
A molti fotografi viene proposto un lavoro su commissione che, tramite la visione personale, andranno a fotografare considerando la richiesta del cliente. In questi casi il fotografo ha molte volte un tempo limitato per sviluppare un progetto, spesso lontano dal proprio Paese, e questo influisce sul modo di operare.
Essere organizzati ed ottimizzare il tempo a disposizione renderà il processo di sensibilizzazione in una determinata situazione più rapido.
In certe condizioni il fotografo deve anche poter fornire gli scatti al cliente in tempi rapidi, direttamente dal luogo dello scatto. Avere un flusso di lavoro rapido diventa quindi necessario. Saper gestire tutto questo non è semplice ed è un processo che richiede tempo ed esperienza per diventare così efficace da rendere i lavori autoriali e personali, nonostante le condizioni ti portino a scendere a dei compromessi viste la pressione esercitata sulla componente più creativa e libera


Personale o a “Lungo Termine”
In questa situazione l’autore non ha condizioni esterne a parte quelle imposte da se stesso. 
Sviluppa un’idea, la progetta, la produce, la edita e la propone. Molte volte lo fa nel tempo, senza una data da considerare per la chiusura del progetto.
In questo caso il fotografo non ha condizionamenti, anche se dietro a un lavoro di questo tipo c’è l’esperienza dello riuscire a strutturare un proprio lavoro e in un certo senso essere il committente di se stesso.
Pianificare un progetto è fondamentale in questo caso e, nel lungo periodo, sarà decisivo sulla riuscita dello stesso.
La riuscita non è necessariamente determinata dalla sua vendibilità, ma molte volte è semplicemente decisa dalla soddisfazione dell’autore nel vedere un risultato che lo appaga.
Molte volte questi progetti vengono definiti a “Lungo Termine”, ovvero in quella situazione in cui la realizzazione si protrae in un lasso di tempo che va dai 3 anni in su. Uno status che permette al fotografo di addentrarsi nel progetto senza la meccanicità del lavoro su commissione e senza compromessi creativi dovuti ad una richiesta specifica da soddisfare in un tempo ristretto.

 

Non c’è un modo corretto da seguire. Ci sono due situazioni che possono anche convivere insieme. 
Due condizioni che possono aiutare a valutare le utili parole dette da un fotografo piuttosto che da un altro.

 


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